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Orlandi a TCC: "Molto difficile la rimonta della Reggina, questa è la D peggiore degli ultimi 40 anni"

di Redazione TCC
Fonte: intervista di Rocco Genovese

Una pagina di storia con la Reggina, ai microfoni di TuttoCalcioCalabria in esclusiva ha parlato l'ex tecnico amaranto Nevio Orlandi soffermandosi sulle formazioni calabresi in Serie D.

Mister, la Vibonese sta vivendo un momento della stagione molto delicato, con una sola vittoria nelle ultime 6 giornate. Si aspettava tutte queste difficoltà per gli ipponici?
"A giudicare dalla prima parte di stagione avrei detto di no. Ho visto giocare spesso la Vibonese nelle prime giornate e mi aveva fatto una buona impressione, perché notavo che in partita la squadra muoveva bene il pallone e provava spesso a sfondare per vie centrali, però è chiaro che, a lungo andare, gli avversari imparano a conoscerti e ti studiano".

Che idea si è fatto della situazione extracampo, invece? Da un lato, il presidente Cammarata che sente la necessità di precisare che proverà a contenere i costi ma non smobiliterà, dall'altro Lagzir che lascia la squadra dopo un mese perché, a suo dire, non ci sarebbero le condizioni per la vittoria del campionato...
"Partendo dal presupposto che questa serie D è la più scarsa degli ultimi 40 anni, e che nel girone di ritorno ci sarà tutto un altro campionato, bisogna capire dove sta la verità: non conosco personalmente la nuova proprietà, ma ho sentito che avrebbero voluto puntare alla promozione nel giro di 2 o 3 anni, e poi si sapeva che Caffo si sarebbe fatto da parte, anche se non ha fatto mancare il suo sostegno economico nemmeno in questa stagione. Non commento le dichiarazioni di Lagzir, mi piacerebbe solo capire se gli sono state prospettate delle cose che non si sono concretizzate o se dietro non ci sia il suo procuratore".

Quali sono le squadre del girone I che l'hanno impressionata in positivo?
"Sicuramente il Savoia, al di là del primo posto in classifica: il ds Mazzei ha costruito un'ottima squadra per la categoria, solida in difesa ma che ha fatto vedere anche delle buone cose. Tra le altre ci metto l'Athletic Palermo, con un dirigente del calibro di Perinetti non avrebbe che potuto fare bene. Ci sarebbe un discorso ampio da fare...".

Facciamolo pure.
"Il calcio non è più quello di 30 o 40 anni, ed è cambiato in peggio. Soprattutto in queste categorie hanno trovato spazio, e continuano a trovarlo, una serie di "avventurieri" che vedono l'ingresso nel mondo del calcio come il trampolino di lancio per la costituzione di affari, più o meno leciti, in quel territorio, e magari nel giro di 2 o 3 anni mollano tutto e lasciano squadre, calciatori e tifosi al loro destino. Il calcio si sta impoverendo, e non solo a livello economico: mancano le competenze, sia a livello gestionale che tecnico. È chiaro che, in questo contesto, avere dei dirigenti che sappiano fare il proprio mestiere è un grande vantaggio".

Ho intuito che lei vede possibile una rimonta della Vibonese, le chiedo se pensa lo stesso per la Reggina.
"Mi sembra molto difficile. A parte il fatto che ci sono stati dei problemi nello spogliatoio, e bisognerebbe esserci dentro per capire cosa è successo, la gestione degli ultimi mesi mi ha lasciato molto perplesso:  a livello di mercato sono state fatte delle scelte che non ho capito, molti giocatori sono adattati o fuori ruolo e gli under dello scorso anno non sono stati rimpiazzati adeguatamente". 

Come giudica il lavoro del suo collega Torrisi in questo mese e mezzo alla guida degli amaranto?
"Non ho visto grosse differenze e grandi miglioramenti tra il suo gioco e quello del suo predecessore. Là davanti sono tutti insieme, ma almeno 2 o 3 squadre hanno fatto vedere un calcio molto migliore di quello della Reggina ed hanno una rosa di qualità superiore, non saprei dire quanto potrà incidere".

Mister, quando la rivedremo in panchina?
"Fosse per me, tornerei ad allenare anche domattina, ma negli ultimi 3 anni non mi ha cercato nessuno. Forse risulto scomodo, perché dico quello che penso e ho sempre cercato di portare avanti la mia visione e non assecondare le decisioni altrui, pur nel rispetto di chi ci mette i soldi. Se capirò che per me non c'è più spazio, continuerò a godermi la famiglia, visto che per tanto tempo l'ho sacrificata per dedicarmi a ciò che, prima ancora che un lavoro, è una grande passione".


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Lunedì 1 dicembre