Catanzaro, Caserta: "Non c'è da fare nessun processo, siamo ancora alla terza giornata"
Fabio Caserta, tecnico del Catanzaro, come riportato dal Corriere di Calabria, ha parlato così della squadra a disposizione. "Fortunatamente il mercato si è chiuso, quando è aperto è un po’ un casino per gli allenatori perché lavori con un gruppo e poi arriva altra gente. La società ha preso dei giocatori buoni, validi, poi però conterà ciò che si farà sul campo. Non conta il nome che c’è dietro la maglia ma quello che si fa durante allenamenti e partite. La rosa ora è numericamente messa bene, i giocatori dovranno dimostrarsi maturi e affrontare al meglio la concorrenza. Bisogna lavorare per il bene del Catanzaro, a prescindere da chi gioca e chi non gioca. Noi come staff dovremo farli sentire tutti importanti. Spetterà a me trovare il giusto sistema di gioco per far rendere al meglio i giocatori che ho in rosa, ma avremo tempo. In questo momento penso alla partita di domani. Dopo arriverà la sosta e potremo lavorare con l’intero organico. Obiettivi cambiati con i nuovi arrivi? No, non bastano tre o quattro giocatori nuovi per stravolgere tutto. Gli obiettivi possono cambiare a gennaio eventualmente, in base a dove ti trovi in classifica, ma non adesso. Non dobbiamo commettere questo errore di valutazione".
"Non dobbiamo commettere gli errori di Cesena, a partire dall’approccio sbagliato quella partita va messa da parte come tutte le cose positive e negative. Non c’è da fare nessun processo, siamo ancora alla terza partita, questa è una squadra con 18 elementi nuovi rispetto all’anno scorso. Non è facile, nessuno ha la bacchetta magica, stiamo lavorando sodo per avere un’identità precisa, come vogliono vedere i tifosi. In questo momento siamo in costruzione, vogliamo diventare al più presto una squadra. La Carrarese vi assicuro che è una squadra pericolosa, e poi tutti vogliono fare bene quando giocano contro il Catanzaro in uno stadio bellissimo con una grande tifoseria come la nostra. Per certi versi quando giochiamo in casa per noi è più difficile perché gli avversari raddoppiano gli sforzi".